L’impianto metodologico adottato per individuare il fabbisogno di competenze si basa sull’approccio per processi e risultati, assumendo i processi organizzativi, le relative attività e i relativi output/risultati come guida per l’individuazione delle competenze stesse.
I fabbisogni sono rilevati a partire dalle competenze tecnico-professionali, che sono considerate essenziali, prioritarie, condizioni di successo per lo sviluppo.
In assenza di un Repertorio delle competenze e di profili di riferimento – e non volendo utilizzare sistemi di classificazione esistenti – l’accertamento delle competenze richieste per ricoprire efficacemente un set di attività/responsabilità è stato condotto su un ‘pilota’, rappresentato dal personale gestionale dell’Ente, attraverso interviste semi-strutturate e con strumenti di raccolta delle informazioni (Matrice delle competenze tecnico-specialistiche) rivolte a stakeholders interni, individuati sulla base di specifici criteri, per posizione ricoperta e/o mansione svolta e attivamente coinvolti nei processi organizzativi e adeguatamente informati sulla distribuzione delle competenze per ambito di attività, su cui possano vertere i bisogni formativi.
Ciò ha consentito sia di testare lo strumento progettato ed utilizzato (Matrice) in fase di interviste, sia di identificare un primo set di competenze (un iniziale tassello per la costruzione del Repertorio delle Competenze tarato sulla realtà del Cnr) ritenute rilevanti da analizzare e valutare tramite auto-valutazione dal personale interessato. L’affinamento progressivo e l’implementazione di tale ‘pilota’ potrà avvenire attraverso cicli di gestione successivi.
Il confronto fra i fabbisogni di competenze individuali e i risultati dell’accertamento delle competenze presenti permette di effettuare una stima abbastanza precisa delle competenze in varia misura carenti (gap) nei gruppi target.