Il 16 novembre 2016 a partire dalle ore 9:00 presso l’Area di Ricerca del Cnr di Pisa – Aula Seminari dell’Istituto di Biofisica, si è svolto il primo Focus Group del progetto Mind the Gap sull’area contabile-amministrativa. Hanno partecipati 10 dipendenti gestionali provenienti dagli Istituti del gruppo pilota situati a Pisa e Sesto Fiorentino (Nano, Ibf, Ifac, Ivalsa, Isti, Ibba).
Il Focus Group, essendo una tecnica di ricerca sociale, è volto ad approfondire ed a validare aspetti specifici di un argomento mediante un’intervista rivolta ad un gruppo omogeneo di persone. Pertanto è fondamentale la centralità del gruppo come fonte di informazioni, l’interazione dei soggetti, la focalizzazione su uno specifico argomento, le informazioni di natura qualitativa, la presenza di un intervistatore e di un osservatore.
La tecnica del Focus Group è infatti utilizzata quando è necessario ricevere un feedback per:
- assumere informazioni complesse riguardo motivazioni, attitudini, abitudini, esperienze, conoscenze, aspettative del target cui si rivolge;
- scandagliare in profondità un argomento in tempi brevi e a costi relativamente bassi.
Il numero dei soggetti che partecipano ad un Focus Group è solitamente compreso tra i sei e i dieci partecipanti, ma l’ampiezza può variare anche tra i quattro e i dodici. Il numero limitato permette l’esplorazione di diversi argomenti con maggiore possibilità di scambio di esperienze e punti di vista.
Assunto che nelle organizzazioni prive di una cultura della comunicazione si producono incomprensioni reciproche, incoerenze strutturali, contrapposizioni confutative e conflitti, al fine di ottenere efficienza ed efficacia dall’attività di Focus Group è stato deciso per il progetto Mind The Gap di declinare questa tecnica con il metodo specifico del Cerchio del Dialogo. Anche detto Bohm Dialogue, dal loro ideatore, il fisico statunitense David Bohm, è un metodo – recentemente utilizzato anche dal professor Bill Isaacs del MIT all’interno del progetto MIT Dialogue Project -, atto a svolgere un’indagine, in quanto volto a far convergere i partecipanti su una posizione comune, sperimentando il punto di vista di tutti completamente, allo stesso modo e senza giudizio. Il Dialogo Bohmiano consente alla comunicazione di riappropriarsi del suo carattere partecipativo portando gradualmente alla luce la pari fondatezza dei presupposti taciti da cui discendono le visioni divergenti dei singoli.
Attraverso il repertorio delle pratiche co-creative basate sul dialogo, l’organizzazione apprende ed è in grado di sviluppare una “intelligenza collettiva” sensibilmente più acuta e generativa rispetto alle possibilità dei singoli individui. Ne risulta un processo fecondo di insight e di aperture reciproche, che si traduce nella co-creazione di nuovi significati (o valori) inclusivi e condivisi, intorno ai quali il gruppo costituisce a poco a poco la sua propria cultura interna.
Il Focus Group abbinato alla più innovativa tecnica del Cerchio del Dialogo, ha permesso di riflettere e discutere in maniera collaborativa su due processi dell’area contabile: la contabilità in gestione e la contabilità previsionale, a loro volta suddivise in 15 attività amministrative (12 per la contabilità in gestione e 3 per la contabilità previsionale). L’obiettivo del confronto è stato quello produrre un elenco condiviso di competenze tecnico-specialistiche (comprensive di conoscenze e capacità) riferite ai processi e alle attività analizzate. Gli output prodotti dai partecipanti sono stati numericamente consistenti; si è resa poi necessaria un’attività di customizzazione successiva all’incontro di Pisa per riorganizzare le informazioni emerse e trarne le competenze utili alla stesura del Repertorio su cui è impegnato Mind the Gap.